
Dina

Dina – il nome è quello della nonna materna – apre il 17 novembre 2017 in via Santa Croce a Gussago, in Franciacorta. Retrò e contemporaneo, elegante e informale, il ristorante è una casa dove ogni stanza ha un’anima. Dina potrà essere tutto ciò che il tuo cuore ti dirà essere per te.

Cucina

Semplificazione e sensualità. Gusti profondi, atavici, con un gusto che esalti la memoria.




Sala

L’accoglienza di Dina è, insieme all’esperienza del gusto, l’altro imprescindibile pilastro del ristorante. Si rifà ad un sapere “antico”, fatto di cura verso le persone. Gli ospiti della nostra tavola sono la forza di propulsione del nostro lavoro. “L’amore dell’uomo per l’uomo è la legge suprema”. (L. Feuerbach)


Progetti

La cucina è di tutti. La cucina è di chiunque la senta e voglia abbracciarla. Le ricette sono di tutti. Qualcuno potrebbe scoprire l’ingrediente segreto dei ravioli? Potrebbe scoprire che la sua speciale zuppa di miso viene resa tale da una goccia di rugiada di una singola foglia di ginkgo o dall’energia dell’universo? E non rende libera la sua scoperta? Sarebbe come se Beethoven avesse detto: “Eh no, cari mortali, lo spartito della Nona Sinfonia non ve lo do,” e tutti i mariuoli della musica nelle loro camerette a “tirar giù” ad orecchio ciò che doveva essere, ed in effetti è, già di tutti. Lo stesso per la cucina. Ci sono creazioni di alcuni cuochi talmente tecniche da far meritare la ricetta, a mio parere, a chiunque abbia il coraggio di avvicinarle. Ci sono piatti simbolo che non potranno mai essere copiati senza essere palesemente un omaggio, volontario o no, a chi li ha proposti per primo. Quindi amici cuochi lasciamo che anche altri prendano spunto da noi e se saranno onesti sapranno far sapere che parte della loro ispirazione è passata anche dal nostro pensiero e se, anche non dovesse succedere, avremo fatto cultura. Io credo e tanto basta.



Dina
Dina – il nome è quello della nonna materna – apre il 17 novembre 2017 in via Santa Croce a Gussago, in Franciacorta. Retrò e contemporaneo, elegante e informale, il ristorante è una casa dove ogni stanza ha un’anima. Dina potrà essere tutto ciò che il tuo cuore ti dirà essere per te.


Cucina
Semplificazione e sensualità. Gusti profondi, atavici, con un gusto che esalti la memoria.

Sala
L’accoglienza di Dina è, insieme all’esperienza del gusto, l’altro imprescindibile pilastro del ristorante. Si rifà ad un sapere “antico”, fatto di cura verso le persone. Anche qui c’è la voce di nonna Dina. “Più che l’amore per la cucina mi ha insegnato l’amore dell’uomo per l’uomo”. Il centro di chi fa questo lavoro è costituito dalle persone e dalla loro accoglienza”.





Progetti
La cucina è di tutti. La cucina è di chiunque la senta e voglia abbracciarla. Le ricette sono di tutti. Qualcuno potrebbe scoprire l’ingrediente segreto dei ravioli? Potrebbe scoprire che la sua speciale zuppa di miso viene resa tale da una goccia di rugiada di una singola foglia di ginkgo o dall’energia dell’universo? E non rende libera la sua scoperta?

Sarebbe come se Beethoven avesse detto: “Eh no, cari mortali, lo spartito della Nona Sinfonia non ve lo do,” e tutti i mariuoli della musica nelle loro camerette a “tirar giù” ad orecchio ciò che doveva essere, ed in effetti è, già di tutti. Lo stesso per la cucina. Ci sono creazioni di alcuni cuochi talmente tecniche da far meritare la ricetta, a mio parere, a chiunque abbia il coraggio di avvicinarle. Ci sono piatti simbolo che non potranno mai essere copiati senza essere palesemente un omaggio, volontario o no, a chi li ha proposti per primo. Quindi amici cuochi lasciamo che anche altri prendano spunto da noi e se saranno onesti sapranno far sapere che parte della loro ispirazione è passata anche dal nostro pensiero e se, anche non dovesse succedere, avremo fatto cultura. Io credo e tanto basta.